Web Archive è un servizio online (non-profit) che da tempo immemore registra i vari siti web archiviandoli in maniera praticamente permanente in modo che chiunque possa analizzare la storia e le modifiche di uno specifico sito Internet.
Questa è la storia di Vittoria (nome di fantasia, da qui V). Qualche giorno fa V mi chiama per un’emergenza: il suo account Facebook è stato rubato da Nhang (nome di fantasia, da qui N).
Questo post racconta un tentativo di frode tramite SMS e chiamata vocale con voce falsa, ai danni di una persona anziana. Sebbene questo tipo di frode non sia una novità, il modo in cui è stata realizzata merita un approfondimento.
Qualche giorno fa è salita alle cronache la notizia di un data breach di Facebook : 553 milioni di utenze diffuse nella rete nel 2019. La notizia ha fatto scalpore perché quel data breach, che prima era disponibile a pagamento, è ora disponibile a chiunque gratuitamente
L’uscita della Gran Bretagna dall’Europa mi offre l’occasione per una riflessione aperta sulla dipendenza da “entità” digitali (in senso lato) delle quali non abbiamo la proprietà, ma la diamo per scontata.
Premessa: questo articolo prende il posto di quello previsto perché ho notato un fatto importante che ha catalizzato la mia attenzione. A dispetto del titolo, non parlerò di privacy. Se sei capitato qui, attirato dal titolo, leggi almeno le conclusioni in fondo.
Tutti noi, come specie umana, a causa del nostro vissuto, percepiamo con difficoltà i pericoli del mondo digitale. Siamo sempre stati abituati a percepire una situazione di pericolo in base all’ambiente in cui ci troviamo, valutandone il contesto (luogo, persone…).