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Self-Hacking: come ho imparato ad amare il Freddo

Andrea Dainese
26 Aprile 2024
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Questa è la storia di come ho imparato ad amare (nuovamente) il freddo, e sopratutto del perché l’ho fatto.

Non è mia abitudine raccontare la mia vita personale, ma riflettevo che anche questo è hacking: hacking di sé stessi. Hacking per me significa comprendere a fondo qualcosa, e migliorarlo per il proprio benessere. In questo caso ho migliorato me stesso, per necessità, come spesso accade.

In passato adoravo il freddo: le mie vacanze estive erano sempre verso paesi freddi come Irlanda, Norvegia… D’inverno praticavo Snowboard, nei posti più freddi e alti che le nostre zone consentivano. Negli anni ho cominciato a soffrire il freddo e dal 2013 le mie vacanze sono sempre state verso paesi caldi, prima snobbati: Sicilia, Puglia, Sardegna.

Nell’inverno 2022 - 2023 ho sofferto il freddo come non mai. In un momento di lucidità ho realizzato di essere come mia nonna di 85 anni: in casa vestivo due maglioni di lana e ancora non mi bastavano. Solo che gli anni erano la metà. Era ora di fare qualcosa: potevo scegliere tra il fare nuovamente amicizia con il freddo o emigrare in un paese caldo.

Ho cominciato a fare ricerche, cercando un’ispirazione, finché non mi si è presentata una locandina di un evento che mi ricordava il percorso proposto da Wim Hof, ma a pochi passi da casa mia. Vado alla presentazione di questo percorso, senza aspettative. Si presenta un tizio in t-shirt e pantaloncini corti. Io vestivo con due maglie e la giacca. La coerenza per me è tutto, quindi un punto a favore per lui. Lui, Daniele, comincia a raccontare il suo percorso, di come funziona il freddo, di come gli ha cambiato la vita. Alla fine della serata mi iscrivo al suo percorso, che mi piace riassumere con: il freddo come via spirituale.

Dopo un paio di mesi inizia la formazione. Io uscivo da un periodo particolarmente complesso, con alcuni sogni che si erano infranti miseramente. Grazie a Daniele, estremamente preparato, comprendo che il freddo è un maestro spirituale: richiede rispetto e costanza.

Arriva il momento della prima esposizione al freddo: acqua a 14°C, temperatura dell’aria a circa 18°C. Entro in acqua e dopo alcuni istanti arriva un dolore lancinante a mani e piedi. Daniele mi spiega che i miei vasi sanguigni sono atrofizzati, e devo allenarli, ad ogni modo dopo qualche minuto il dolore passerà. E così è stato.

Fontane Bianche

Il primo grande insegnamento è stato proprio questo: il dolore ad un certo punto passa, e quando passa porta con sé il vuoto, la pace. Sapere che, ad un certo punto, il dolore passa è stato come prendere una nuova consapevolezza di sé. Il fatto mi ha immediatamente portato alla memoria uno degli insegnamenti del Buddha: tutto passa.

Mi immergo nell’acqua fino al collo. Il freddo punge la pelle come migliaia di aghi, toglie il respiro. Resisto pochi minuti, ed esco con la consapevolezza di avere molta strada da fare. Ma sono convinto della strada: non voglio più soffrire il freddo. Seguo i consigli di Daniele e comincio ad allenarmi con specifici esercizi.

Nel frattempo arriva l’estate e mi immergo in acque a 7°C, ma con una temperatura esterna decisamente più calda.

Torna l’inverno: l’acqua di casa è a 9°C e la doccia fredda al mattino è un puro atto di volontà. Nessuno mi costringe, se non me stesso. Come la meditazione, è un atto libero, solo che la doccia fredda la posso controllare, il pensiero in meditazione ancora no. Ci sono anche dei benefici immediati: non c’è caffè che possa svegliare come una doccia a 9°C.

Passa un anno e mi ritrovo nello stesso luogo della prima esperienza: acqua a 13.5°C, temperatura dell’aria a 14.5°C. Sono alcune settimane che desidero il caldo, ma ho perseverato. Entro in acqua: non è calda, ma nemmeno fredda. Non c’è dolore. Mi immergo per 20 minuti abbondanti, nel puro silenzio che quell’oasi concede. Si ferma il tempo, si fermano i pensieri.

Fontane Bianche

Esco, mi riscaldo e sono contento del risultato.

Ma mi rendo conto che c’è di più: il freddo mi ha portato nuova energia, che non sentivo da tempo. Ora comprendo il potere curativo del freddo: sul corpo fisico, sulla mente e sullo spirito.